La politica dell'estetista
Andando al mulino ci si infarina. Troppi social network, troppi tweet, troppa leggerezza comunicativa provocano inevitabili scivoloni. È quel che è accaduto alla candidata Pd alla guida della Regione Veneto, l'europarlamentare Alessandra Moretti (a proposito: un anno e mezzo fa si è candidata ed è stata eletta al parlamento nazionale, sei mesi fa a quello europeo, ora alla Regione...). Le sue frequentazioni settimanali dall'estetista mi sono assolutamente indifferenti. Trovo però sbagliato ed offensivo l'aver voluto da parte sua contrapporre questa cura di sè alla presunta sciatteria di altre donne del centrosinistra. Questa storia del nuovo contro il vecchio mi ha stancato.

La settimana in Regione
Ci sono volute due sedute di Consiglio, dalle dieci di mattina alla mezzanotte, per approvare una pessima legge sul consumo di suolo. Con il nostro ostruzionismo e migliaia di emendamenti siamo riusciti a limitare i danni. Su tre punti in particolare: l'inclusione delle infrastrutture nel computo delle soglie di consumo ammesse, l'aumento degli oneri per chi costruisce su suolo agricolo di fatto (pratica che avremmo voluto impedire del tutto, ma che almeno abbiamo reso più costosa), il mantenimento della possibilità per i comuni in questo periodo transitorio di fare varianti in riduzione.

No alla legge mangia suolo 1: fatto e diritto
Il primo motivo di opposizione a questa legge, che ho illustrato nella mia dichiarazione di voto a nome del gruppo PD, sta in un evidente (e voluto) equivoco. Maroni dice che non si potrà più costruire su aree agricole: falso. Sia perchè il prossimo piano regionale fisserà le nuove soglie di espansione, e l'obiettivo consumo zero è rinviato al 2050 (così sta scritto in legge). Ma soprattutto perché nel frattempo si può continuare a costruire su terreni liberi di fatto che però i piani di governo del territorio disegnano come edificabili. Ecco, in questa differenza tra stato di fatto e stato di diritto, tra la realtà e la sua rappresentazione, passa un primo confine con la propaganda del centrodestra.

No alla legge mangia suolo 2: zero incentivi
Dice ancora Maroni: la legge incentiva il recupero del costruito e la rigenerazione urbana. Falso.
Non c'è un euro a disposizione per queste politiche. O meglio: la Regione scarica sui comuni la scelta e, di conseguenza, il conto. Eppure su questo versante si potrebbe davvero aprire una grande prospettiva di rilancio del settore dell'edilizia, così importante per l'economia lombarda.
Ma occorre farne una priorità e metterci risorse oggi distribuite in mille rivoli con scarsi risultati.

No alla legge mangia suolo 3: non siamo arrivati primi
Infine: la Lombardia sarebbe la prima regione a dotarsi di una legge sul consumo di suolo, in assenza di una legge nazionale: falso. A parte il fatto che è preferibile arrivare buoni secondi, se questo servisse ad imparare la lezione dei primi, la Regione Toscana ci ha preceduti. Facendo quel che si sarebbe dovuto fare anche qui da noi: non una nuova legge specifica, che genera anche confusione normativa, ma la revisione organica della legge urbanistica. Si è scelta un'altra strada e si è fatta una legge che o è dannosa (se si realizzassero tutte le previsioni dei PGT attuali) o è inutile (se al contrario non succedesse nel breve quel che temiamo). È frutto di una mediazione al ribasso in una maggioranza sempre più instabile.

Una legge per gli over 50
All'ombra della stucchevole polemica sui presunti privilegi dei lavoratori più anziani che sottrarrebbero diritti ai più giovani si consuma un dramma sociale che sta assumendo ormai dimensioni allarmanti. Chi perde il lavoro dopo i cinquant'anni difficilmente riesce a ricollocarsi. Anche le migliori politiche attive faticano ad ottenere risultati. Abbiamo discusso delle cause e delle possibili soluzioni in un bell'incontro organizzato dal gruppo regionale del PD. È stata l'occasione per illustrare la nostra proposta di legge regionale su questo tema e raccogliere molti spunti interessanti per migliorarla. Ora vorremmo farla diventare motivo di impegno anche nei nostri circoli.

Appuntamenti
Lunedì 24 alle 21 conferenza organizzativa del PD di Monza e Brianza. Giovedì 27 sono a Cesate al circolo Acli su "Impresa e ripresa", venerdì 28 a Gonzaga (MN) sul tema "Unione dei Comuni", sabato 29 alle 15 a Chiavenna su "Valchiavenna chiama il Pirellone".

Enrico Brambilla