Da un anno all'altro (tra sacro e profano)
Luci del 2014: la vittoria del PD alle elezioni europee e nella stragrande maggioranza delle amministrazioni locali; Gigi Ponti Presidente della Provincia di Monza e della Brianza; l'avvio della Città Metropolitana; il ritorno dello scudetto del basket a Milano.
Ombre del 2014: il dilagare di astensionismo e populismo, la ripresa che non c'è stata, il dramma dei profughi con le speculazioni vigliacche sulla loro pelle, il fallimento della nostra spedizione al mundial  in Brasile, l'addio a Balotelli.
Speranze per il 2015: il non ripetersi degli errori nell'elezione del Presidente della Repubblica,  il successo di Expo, la sconfitta dell'Isis, il Milan in Champions.

La settimana in Regione
L'anti vigilia di Natale il Consiglio regionale ha approvato il Bilancio di previsione per il 2015; nello stesso giorno la Giunta ha approvato il progetto di legge di riforma sanitaria. Mentre il bilancio è già di fatto operativo, coi suoi tagli, la riforma della sanità ha di fronte a sè un cammino che si preannuncia tortuoso prima della definitiva entrata in vigore, vista la freddezza dell'NCD. Da una prima lettura (con riserva di approfondimento) ci sono cose positive nella proposta di Maroni: assessorato unico, superamento della divisione tra ospedale e territorio, presa in carico del paziente. Altre sono meno chiare: rapporto coi privati, selezione dei direttori, ticket e compartecipazione dei cittadini alla spesa, nuovi fabbisogni. Sarà comunque un passaggio di grande importanza nel quale  il PD lombardo è pronto a svolgere un ruolo di rilievo.

Il 2014 in Regione
Tra rimpasti di giunta (due in poco più di sei mesi), promesse mancate (la riduzione dei ticket ad es.), riforme incompiute (sanità, urbanistica, casa), inchieste giudiziarie (gli appalti di Infrastrutture Lombarde, le assunzioni di Maroni), non si può dire che il 2014 sia stato un grande anno per la Regione Lombardia. Troppi assessorati sono molto al di sotto della sufficienza, sembra esaurita ogni capacità di vera innovazione. Una volta la destra si vantava di saper fare arrivare in orario i treni: ora, il calvario quotidiano di Trenord è l'emblema di una Regione che arranca, come quei vagoni, ed a cui per di più manca una guida sicura.

Bilancio
Il bilancio 2015 di Regione Lombardia è stato votato con soddisfazione dalla maggioranza di centrodestra. Sorge inevitabile una considerazione: se nonostante i pesanti tagli centrali il bilancio regge, o si spendeva troppo prima ovvero nel 2015 verranno a mancare molti servizi.
Sono vere entrambe le cose. Nonostante le correzioni del maxi emendamento presentato all'ultimo momento dalla giunta (un po’ come quanto avvenuto in Senato), che ha rimesso qualche risorsa per trasporti, formazione e diritto allo studio, gli stanziamenti anche in questi settori continuano ad essere insufficienti. Le nostre proposte di utilizzare diversamente i soldi stanziati per il referendum e prevedere il recupero dell'evasione sono rimaste lettera morta. Siamo riusciti a far passare un emendamento sui contratti di solidarietà ed uno sull'agricoltura di montagna. Niente da fare, per ora, per le Province, cui la Regione si appresta ad affidare le deleghe per i servizi ma senza i quattrini.

L'inno della Lombardia
Secondo lo Statuto, la Lombardia ha stemma, festa, bandiera e gonfalone. L'inno non è quindi proprio indispensabile. Quello scritto da Mogol e Lavezzi e presentato in settimana ha suscitato molta discussione. Era dai tempi della Minetti che non si vedevano tanti giornalisti e televisioni in aula. Appena finita l'anteprima dell'Inno se ne sono andati però tutti; della successiva discussione sul bilancio non è importato nulla a nessuno: non una riga è stata scritta sui conti, molte invece sul fatto che la musica non fosse nuova. Personalmente, ho apprezzato lo scampato pericolo: pur nella retorica di circostanza, inevitabile, non ci sono nel testo derive separatiste. Di questi tempi è già qualcosa.

Viva la Verdi
L'Orchestra Verdi è una delle eccellenze milanesi e lombarde. Nell'auditorium di Largo Mahler propone musica di altissimo livello a prezzi accessibili. A differenza di quasi tutti gli Enti simili trae la maggior parte dei propri ricavi dal pubblico pagante, ma non può comunque far a meno di contributi pubblici. Il Ministero quest'anno nicchia, mi sono quindi fatto promotore di un'iniziativa per lo stanziamento di fondi regionali nonchè per il riconoscimento a livello nazionale quale fondazione lirico-sinfonica. A chi non la conoscesse consiglio il classico concerto di Capodanno con la Nona di Beethoven. Dirige Oleg Caetani.

Appuntamenti
Il primo appuntamento per iniziare bene il 2015 è per sabato 3 gennaio alle 20.30 a Valaperta, frazione di Casatenovo: fiaccolata Antifascista in ricordo dei martiri della Resistenza.

Auguri per un buon 2015 !!!

Enrico Brambilla