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Sinisa e Siryza
Ieri è iniziata l'avventura rossonera di Sinisa Mihajlovic. Con una citazione di Kilpin, che non è un romanziere britannico, ma il fondatore della prima società calcistica di Milano: "Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero per la paura che incuteremo agli avversari". Parole che infiammano i tifosi e fanno dimenticare il passato interista dell'allenatore serbo. Nelle stesse ore altre parole agitavano le piazze greche, divise tra fazioni contrapposte ed altrettanto contraddittorie, con sinistra e destra stranamente mescolate in questo sciagurato braccio di ferro con l'Europa. Spesso uso metafore calcistiche per interpretare la politica, ma il trasferire la passione da curva dagli stadi alle urne può provocare disastri. Qualunque sia l'esito del referendum di domenica ad Atene temo che sarà una sconfitta per chi crede nell'Europa, indipendentemente dai suoi attuali allenatori.

La settimana in Regione
Martedì scorso sono state approvate due leggi importanti, una riguardante le province, l'altra la semplificazione amministrativa. Il PD si è astenuto sulla prima e non ha partecipato al voto sulla seconda. La legge di attuazione della "Riforma Delrio" era necessaria, anche per garantire alle province l'erogazione dei trasferimenti destinati a pagare i propri servizi. Il centrodestra lombardo, ostile ai nuovi assetti istituzionali, ha però mancato l'occasione di andare oltre il mero adempimento per provare a dare una mano vera alle nostre autonomie locali. Le uniche concessioni sono state fatte a Sondrio, mortificando di conseguenza le attese di altri territori di montagna. Tutto rinviato invece per la città metropolitana, alla quale verrà riservato un provvedimento specifico.

A cosa servono le Province
Mi par di sentire già le obiezioni dei miei 25 lettori: ma le province non dovevano essere abolite?  Beh, possiamo cancellare qualsiasi istituzione, poi però dobbiamo chiederci chi si debba occupare dei disabili, delle scuole superiori, della viabilità intercomunale etc. La risposta più ovvia sarebbe: se ne occupino i comuni, non da soli, ovviamente, ma in forma associata. Bene, le nuove province, come concepite dalla legge Delrio (per me la migliore riforma fatta dal governo Renzi), sono esattamente questo: grandi unioni di comuni, concentrate su poche e precise funzioni. Giusto quindi che siano affidate ai sindaci anzichè ad amministratori appositamente eletti, che perpetuerebbero le ridondanze del passato. Quel che mancano, in questo momento, sono i soldi. Non per pagare i gettoni di presenza, che non ci sono più, ma per asfaltare le strade.

Altro che semplificazione
La legge annuale di semplificazione di Regione Lombardia è l'esempio di quanto sia complicato semplificare. Contiene infatti articoli, commi, rinvii, modifiche: un rompicapo che finisce per confondere ancora di più il lettore. Ma, soprattutto, è diventato un contenitore indistinto dove infilare subdolamente nuove norme che poco o nulla hanno a che vedere col proposito iniziale.
Ad esempio quelle che riguardano il bollo auto. È prevista infatti la possibilità di pagare unitariamente più tasse di circolazione, usufruendo così di uno sconto. Di fatto l'agevolazione è destinata alle compagnie che detengono flotte di auto, ed ha come scopo quello di contrastare il dumping fiscale di altre Regioni, dove si stanno dirigendo le immatricolazioni soprattutto delle società di leasing. A ciò si aggiunge l'abbandono delle sanzioni per coloro che non hanno pagato la tassa negli scorsi anni: un minicondono ingiustificato, premio per i soliti furbi.

La riforma (?) della Sanità lombarda
Lunedì scorso la Commissione Sanità ha licenziato il testo del provvedimento che arriverà in aula il 14 luglio. In verità manca ancora la norma finanziaria, che i tecnici stanno tentando faticosamente di scrivere in queste ore e dovrebbe essere votata il prossimo mercoledì. Non è un particolare da poco, perchè sarà interessante vedere come potrà essere garantita la copertura di diverse misure previste nel testo. La nuova mappa di ATS, ASST ed AO (dovremo cominciare a familiarizzare coi nuovi acronimi che manderanno in pensione le attuali ASL) ha fatto litigare fino all'ultimo la maggioranza. Forza Italia (partito dell'assessore alla sanità) e Fratelli d'Italia si sono astenute nella votazione finale sull'allegato che istituisce 8 nuove ATS, 22 ASST, 3 AO e 4 IRCSS. Per la Brianza è prevista un'unica ATS divisa in tre ASST: Lecco, Monza (con Vimercate) e Desio.

Appuntamenti
Lunedi 6 luglio alle 17.00 a Palazzo Pirelli Forum salute del PD regionale; mercoledì 8 alle 20.30 a Muggiò assemblea provinciale PD Monza e Brianza; giovedì 9 alle 21.00 a Lissone partecipo ad un dibattito sulla riforma sanitaria organizzato dalla lista Maroni.

Enrico Brambilla