Specialità
Non bastassero i tagli (meglio: l'obbligo di garantire un avanzo di bilancio per complessivi 2,7 miliardi) le Regioni a statuto ordinario dovranno girare a quelle a statuto speciale la bellezza di 500 milioni, nel 2017. Le magnifiche cinque infatti (Val d'Aosta, Trento-Bolzano, Friuli, Sicilia e Sardegna) hanno protestato contro la riduzione del Fondo sanitario dell'anno scorso, deciso dal governo centrale, hanno ottenuto ragione per via della loro autonomia e vanno risarcite. La revisione costituzionale sottoposta a referendum non si applicherà a queste regioni, che manterranno inalterate le loro prerogative, marcando ancor di più la differenza con le altre 15 (tra cui la Lombardia) cui invece verranno sottratte competenze. (*)

La settimana in regione
Buona parte della seduta di Consiglio è stata dedicata alle dimissioni dei consiglieri Melazzini ed Ambrosoli (vedi sotto). In particolare le dimissioni dell'ex assessore, malato di SLA e costretto da anni a vivere su una carrozzina, erano state sollecitate dai cinquestelle. Sentendo le loro considerazioni al proposito mi è tornata in mente una recente intervista a Michele Placido, letta sulla Stampa, in cui affermava: "credo che a loro manchi la voglia di fare una carezza alla gente, la ragione politica non basta, sennò si diventa tagliatori di teste." Non vedo miglior definizione per la truppa grillina.
Sul piano più prettamente politico vanno segnalati due altri momenti di difficoltà della maggioranza: in Commissione VIII è mancato il numero legale per votare la legge sui parchi, mentre in giunta è stata rinviata l'approvazione della legge finanziaria regionale.

Sliding doors
A dimostrazione della crescente percezione di un destino d'irrilevanza per la Regione stà la fuga iniziata da tempo dei consiglieri verso altri lidi. Chi verso Roma (il ministro Martina) chi a Bruxelles (il leghista Ciocca) chi al proprio comune a fare il sindaco (il civico Micheli ed il forzista Romeo). C'è poi chi, travolto dagli scandali, ha abbandonato la politica (il leghista Rizzi) ed infine chi ha scelto il ritorno alla professione (il centrista Carugo, la civica Lucia Castellano ed ora Umberto Ambrosoli, prossimo presidente di BPM e Mario Melazzini, presidente dell'Agenzia del Farmaco). Nove dimissioni su ottanta consiglieri in tre anni.
Chi invece non ce l'ha fatta ad andarsene è l'assessore allo Sport ed ex olimpionico Antonio Rossi. Ha tentato la scalata al tetto della Federazione nazionale della Canoa ma gli è andata male. Ha ancora da remare.

Non basta un bollo
Tra le attività più meritevoli del Consiglio Regionale ci sono le cosiddette missioni valutative. Tranquilli, il termine missione non ha nulla a che fare con viaggi, trasferte, scontrini: non si va da nessuna parte. Semplicemente, si studia l'impatto di alcune leggi o delibere, ad una certa distanza dalla loro approvazione, per valutarne la reale efficacia e fornire eventuali indicazioni di policy. In settimana è stata presentata quella relativa all'esenzione triennale dalla tassa automobilistica per incentivare la sostituzione dei veicoli più inquinanti. I beneficiari sono stati sin qui 4.647. A fronte dei 20 milioni stanziati, sono stati utilizzati 789.000 euro. Evidentemente il risparmio stimato in circa 600 euro in 3 anni non è sufficientemente interessante, a fronte dell'impegno ad acquistare veicoli nuovi e ad altre condizioni restrittive del bando. Ora si dovrà decidere se confermare questa  misura e, nel caso, quali correttivi apportare. Nella relazione se ne indicano alcuni. Resta il dubbio se la leva fiscale sia quella più appropriata per fare politiche ambientali. Il parco auto circolante in Lombardia, tra l'altro, è uno dei più "puliti" d'Italia, dato che le auto di categoria Euro 4 o superiore sono il 63%, contro il 55% della media nazionale. Inoltre la Lombardia è una delle poche regioni italiane dov'è prevalgono le auto a benzina.

Due o quattro tempi
Regione Lombardia ha anche abolito il bollo per tutti i ciclomotori. Poichè questi mezzi non sono registrati al PRA, non è possibile sapere quanti siano quelli in circolazione, che avrebbero dovuto pagarlo ed hanno invece beneficiato dell'agevolazione. Alcuni cittadini oltretutto hanno continuato a versare la tassa (22 euro), specie se residenti in zone di confine con altre Regioni, dove l'esenzione non è prevista, per evitare contestazioni. Resta il fatto che i ciclomotori, specie quelli a due tempi che sono la netta prevalenza del venduto, sono tra i mezzi più inquinanti. Questo incentivo quindi non ha effetti ambientali, semmai di modesta riduzione della pressione fiscale, ed è inoltre parzialmente contraddetto dall'inibizione alla circolazione degli euro 1 a 2 tempi nei mesi invernali. Cioè con una mano lì si premia e con l'altra lì si punisce.

Diario della crisi: Ericsson Telecomunicazioni Spa
L'azienda, che opera nel settore dei sistemi di telecomunicazioni civili (produzione ed installazione), è di proprietà di una società svedese. Al 31 marzo occupava circa 3000 dipendenti in 14 unità locali attive in Italia. In Lombardia, dopo la chiusura negli anni di 10 siti, sono rimasti solo gli uffici in Assago. Ora è stato annunciato un piano con circa 400 esuberi, dei quali una ventina nella cittadina alle porte di Milano. I sindacati stigmatizzano questa progressiva dismissione di personale fatta di piccoli passi, che presi singolarmente non fanno notizia ma sommati fra loro portano a cali di occupazione significativi. In più evidenziano una singolare struttura del costo del lavoro, con un rapporto di 1 dirigente ogni 10 lavoratori. All'audizione in IV Commissione l'azienda non si è presentata, sostenendo con non vi sono più margini per discutere. Sgarbo istituzionale purtroppo ormai diffuso, che stride però col fatto che gli stessi che non vogliono confrontarsi con lavoratori e  consiglieri abbiano recentemente sottoscritto col Ministro Giannini un protocollo d'intesa per promuovere la collaborazione col mondo scolastico.

(*) sul tema segnalo un articolo di Michele Ainis e lo scambio di opinioni con Anna Finocchiaro, raccolti nella rassegna sul mio sito.

Enrico Brambila