Cronaca di una sconfitta annunciata
Al netto di alcune positive eccezioni (dalle nostre parti Lissone e Cesano Maderno), è stato un tracollo. In Lombardia abbiamo perso tre capoluoghi su tre (Monza, Como, Lodi). Hanno certamente influito anche questioni locali, ma il grosso della questione va ricondotto, a mio avviso, a due fattori generali. Il primo è l'afasia della sinistra, incapace ormai di trovare parole chiare e convincenti per un elettorato sempre più disilluso. Riguarda tutte le sue componenti, nessuna esclusa, pur con responsabilità diversificate in funzione dei pesi e dei ruoli. Il secondo motivo sta nell'abbandono degli amministratori locali, lasciati soli a fronteggiare le nuove emergenze sociali senza risorse e con mille lacciuoli. Il disastro fatto sulle province, spolpate ed affidate ai sindaci, è stata la mazzata finale. Oltre che i ponti, ora occorre ricostruire la fiducia: ci attende un duro lavoro.

La settimana in Regione
Come prevedibile la maggioranza ha salvato l'assessore Claudia Terzi, respingendo la mozione di censura presentata da PD, Patto Civico e SEL. Motivo del contendere era la lettera inviata dalla Terzi al Presidente del Parco Nord Milano, con minaccia di revocare i contributi regionali all'Ente a causa dell'adesione data alla marcia “Milano senza muri”.
Da notare che l'adesione non ha comportato alcuna spesa, e che di conseguenza si tratta di una chiara ritorsione politica. Nella mia dichiarazione di voto ho citato un passo di Don Milani, di cui lunedì scorso si commemoravano i 50 anni dalla morte: "Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo di dividere il mondo in diseredati ed oppressi da un lato, privilegiati ed oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri."
Sempre nella seduta di martedì scorso è stata istituita un'inutile giornata regionale per la lotta alla droga. Voluta dal proibizionista De Corato (FdI), duplica irragionevolmente la giornata internazionale già esistente. Il PD ha votato contro.
Infine è stata approvata una legge che semplifica le procedure di fusione tra comuni (con voto contrario della Lega).

Il Referendum è sui muri
È partita ufficialmente la campagna di propaganda per il referendum sulla cosiddetta autonomia previsto per il prossimo 22 ottobre. In tutta la Regione sono iniziate le affissioni: grandi manifesti a spese dei lombardi. Alcuni sindaci di area PD hanno annunciato di voler costituire comitati a sostegno del Sì. Ritengo sia un'iniziativa inopportuna, un grosso e gratuito favore a Roberto Maroni. Al quale del quesito specifico, privo di rilevanza, non importa proprio nulla. La sua è solo un'azione politica contro il governo. Anzichè aprire il dialogo ha deciso di ricorrere al plebiscito. Fuori luogo da parte nostra reggergli il moccolo: già lo fanno i cinquestelle. Meglio dedicarsi a smontare le falsità che vengono divulgate. L'ultima in ordine di tempo è quella per cui attraverso il referendum la Lombardia rivendica di poter gestire in autonomia la questione della sicurezza. Impossibile: secondo la Costituzione questa è materia statale non delegabile. Senza contare che Maroni lo abbiamo già sperimentato come Ministro dell'Interno. E non lo rimpiangiamo.

La nostra sanità
Il convegno del gruppo PD sulla sanità è riuscito davvero bene. Platea folta e qualificata, distribuita in cinque tavoli tematici che hanno affrontato i nodi principali: sostenibilità economica, reti di cura, prevenzione, ricerca, cronicità. Nelle prossime settimane pubblicheremo gli atti con tutti gli interventi: potranno costituire la base per il prossimo programma elettorale. Volendo ricavarne una sintesi estrema potremmo dire che ne è uscita la rappresentazione di un modello organizzativo che ha puntato tutto negli scorsi anni sulle cure ospedaliere, indiscutibilmente di alto livello, trascurando però il prima (prevenzione) ed il dopo (presa in carico, cure domiciliari, etc). Ora si sta cercando di correre ai ripari, rischiando però di aggiungere nuova confusione e non garantire gli obiettivi prefissi. Sullo sfondo, poi, la crisi di vocazioni ed i blocchi alle assunzioni che stanno facendo mancare personale medico ed infermieristico.

Trasporti
La notizia della settimana è stata la richiesta di fallimento di Pedemontana da parte dei giudici della Procura di Milano. La società si difende sostenendo di avere i conti a posto: la realtà è che senza un nuovo robusto intervento pubblico non si va avanti. Ora Maroni deve uscire allo scoperto e prendersi le proprie responsabilità. Prima di rivendicare nuove competenze da Roma dimostri di saper gestire al meglio le proprie opere. E, soprattutto, garantisca almeno il trasporto pubblico locale, per il quale servono molti meno soldi di quelli assorbiti dall'autostrada. Da luglio, se non arrivano nuovi soldi (per Milano e Monza Brianza servono circa 4 milioni) dovranno essere tagliate altre corse.
Sul versante MM2 dall'interessante dibattito fatto alla festa PD di Vimercate con l'assessore milanese Granelli è emerso qualche spiraglio. Sta infatti per essere affidato lo studio di analisi costi-benefici per mettere a confronto le diverse soluzioni: passaggio necessario dopo che la bocciatura da parte della Corte dei Conti nel 2010 aveva bloccato tutto.

Appuntamenti
Mercoledì 5 luglio alle 18.30 a Monza assemblea dell'area Orlando di Monza e Brianza. Alle 21 assemblea provinciale PD presso la Cgil di Monza.
Sono in corso le feste di Vimercate-Oreno (fino al 9 luglio), Brugherio (fino al 2 luglio), Nova Milanese (fino al 10 luglio), Lentate sul Seveso (fino al 9 luglio), Besana Brianza (da giovedì 6 luglio).

Enrico Brambilla