Caro Babbo Natale
Cosa può chiedere a Babbo Natale un uomo della mia età, buona parte della quale spesa a far politica, in diversi ambiti ma sempre con lo stesso ideale? Lui che ancora osa sfoggiare una divisa rosso fiammante, con una barba bianca come solo Carlo Marx, è rimasto forse l’unico cui rivolgersi per riaccendere un sogno. L’Unità della Sinistra: cosa tanto facile da invocare quanto impervia da praticare. Non succede lo stesso sul versante opposto. La destra , non meno articolata e conflittuale al proprio interno, al dunque riesce sempre a ritrovare il proprio comun denominatore. È guidata da un personaggio altrettanto pittoresco e quasi coetaneo del Nostro. Non dovrebbe essere quindi impossibile farvi fronte, basterebbero un po’ di saggezza e di umiltà. Doti che nel sacco di Santa Klaus sono ben presenti: per questo gli ho scritto fiducioso e col pugno chiuso.

La settimana in Regione
Delle due principali leggi approvate in settimana (Bilancio ed Elettorale) dò conto separatamente. La maratona consiliare prenatalizia ha consentito però di raggiungere anche altri traguardi, il più significativo dei quali è l’ampliamento dei confini del Parco delle Groane con accorpamento della riserva naturale Fontana del Guercio e del Plis della Brughiera Briantea. Si tratta di un risultato atteso da decenni, che consente di portare l’area protetta dai precedenti 3.695 ettari a 8.249. Solo il Comune di Brenna (CO) non ha aderito. Un’altra, più limitata ma sempre positiva modifica con ampliamento, ha riguardato la Riserva naturale delle valli del Mincio. Approvata poi la legge per gli impianti di risalita nei nostri comuni montani. Attraverso patti territoriali potranno svilupparsi progetti che aiutino la promozione locale e contrastino lo spopolamento di quelle zone. Modificata infine la legge sulla Protezione Civile per rafforzare l’indipendenza della consulta regionale del volontariato. Sul piano politico sono continuate le trattative per costruire la coalizione di centro-sinistra. L’incontro con Liberi e Uguali ha confermato le difficoltà ma non ha sancito una rottura definitiva. Per ora accontentiamoci, in attesa che si avveri quanto sopra auspicato.

Bilancio
La manovra regionale di bilancio, costituita da tre leggi formalmente separate (Collegato, Stabilità, Bilancio) ha, di fatto, sancito il mancato raggiungimento in questi cinque anni degli obiettivi di mandato di Maroni. Ticket, bollo auto, Irap hanno avuto piccole limature ma non certo la cancellazione promessa. I conti sono formalmente in ordine, anche se gravano sempre le vicende di Pedemontana (che ha evitato il fallimento ma non ha risolto il come andare avanti) e del centro di ricerca di Nerviano, di cui si sta concludendo in queste ore la cessione ad investitori cinesi che non sembrano però disponibili ad accollarsi il debito verso la Regione. Quest’anno poi viene meno la solita manfrina dei tagli nazionali: dai trasporti alla sanità da Roma sono arrivate maggiori risorse, certo non sufficienti a coprire i crescenti bisogni ma che spostano sul legislatore regionale la necessità di provvedere a migliori scelte e maggiori razionalizzazioni. I nostri numerosi emendamenti, manco a dirlo, sono stati quasi tutti respinti. Siamo tuttavia riusciti a concordare un maggior trasferimento alle province di 10 milioni per il trasporto pubblico ed il riconoscimento di un contributo all’Orchestra Verdi, una delle più importanti istituzioni culturali lombarde.

Legge elettorale
Sul filo di lana è stata approvata la modifica alla legge elettorale regionale che recepisce la norma della doppia preferenza di genere. Benchè votata con larga maggioranza (i 5 stelle si sono astenuti) la discussione in aula ne ha evidenziato la scarsa convinzione tra i banchi del centrodestra. Tra loro ha prevalso però il timore di impugnativa in caso di mancato adeguamento. Le liste dovranno quindi essere compilate con criterio paritario alternato e gli elettori potranno esprimere due voti di preferenza purchè di sesso opposto. Bocciato invece un nostro ordine del giorno che invitava la Giunta a promuovere la parità anche nell’accesso ai canali di informazione. Ovviamente bocciata anche la proposta dei grillini di introdurre il ballottaggio nel nostro sistema elettorale. Infine, a dimostrare anche plasticamente quanto questa legge sia stata più subita che voluta dalla maggioranza, è da notare l’assenza per tutta la giornata dell’assessora alle pari opportunità, la leghista Brianza.

Troppe firme
Sulla base dell’attuale normativa i gruppi che non siano già presenti in Consiglio regionale alla data di convocazione dei comizi elettorali sono tenuti, per presentarsi alle elezioni, a raccogliere un numero di firme variabile a seconda delle dimensioni della circoscrizione. Si va dalle 750 per Sondrio a 2000 di Milano. Si tratta di una barriera all’accesso non equilibrata e discriminante per le formazioni di nuova costituzione, soprattutto in considerazione del breve tempo a disposizione e del periodo in cui si dovrà operare. Tra l’altro per la presentazione alle politiche il numero è stato recentemente diminuito. Abbiamo quindi provato ad emendare la legge elettorale regionale anche su questo fronte, ma la Lega ha fatto muro. Temono la presentazione di liste-civetta. Per non mettere a repentaglio l’approvazione della parità di genere abbiamo deciso di separare le due questioni. Ieri ho quindi depositato, a nome del PD, una nuova proposta di legge che mi è stato confermato verrà discussa (ovviamente senza garanzie di approvazione) alla ripresa.

Appuntamenti
Giovedì 28 alle 12 Direzione Regionale

Questo è l’ultimo numero del 2017: ringrazio per l’attenzione riservatami ed augurando a tutti serene festività dò appuntamento al nuovo anno.

Enrico Brambilla