Una trivella sul mare
Al referendum del 17 aprile andrò a votare e voterò No. Ecco, in un colpo solo mi rendo inviso alla maggioranza del PD, che invita all'astensione, ed alla minoranza che sostiene il Sì. Ho maturato questa scelta cercando di stare al punto del quesito, ed evitando quindi di usare l'occasione per altri scopi. Non credo si possa indirizzare la politica energetica del nostro Paese chiudendo qualche piattaforma prima del suo esaurimento naturale, né penso sia un bene usare la consultazione per regolare conti interni. Semplicemente penso che tutto sommato in un rapporto costo-benefici questi ultimi prevalgano, sia pur di poco, in caso di mantenimento delle concessioni in essere. È impensabile che la produzione di questi pozzi venga rimpiazzata da subito con energia rinnovabile e, nel breve, vedremmo solo crescere la nostra dipendenza dalle importazioni. Altro discorso è quello di prospettiva, ma su questo l'azione referendaria ha già in parte vinto, imponendo il divieto di nuove trivellazioni, e necessita ora di piani coerenti.

La settimana in Regione
In una settimana breve e senza seduta di Consiglio la decisione più importante è maturata in commissione Affari istituzionali, dove la maggioranza ha deliberato l'avvio di una indagine conoscitiva sui conti di Expo. È una scelta del tutto strumentale, finalizzata solo a mettere in cattiva luce l'ex commissario Sala. Il bilancio di Expo srl, tra l'altro, sarà sottoposto all'assemblea dei soci in aprile, come avviene nella generalità delle società commerciali, ed alla sua approvazione concorrerà anche Regione Lombardia in qualità di azionista. Casomai sarebbe risultata più utile una verifica delle azioni intraprese e dei soldi spesi direttamente dalla Regione, a partire dalla gestione di Pianeta Lombardia, che a pieno titolo potrebbe aspirare alla nomination per il più brutto padiglione dell'intera Esposizione.

Maroni all'oratorio
Alla lettura delle motivazioni di censura della Corte Costituzionale sulla legge per i luoghi di culto Maroni ha esultato, sostenendo di aver battuto Renzi 6-2. Il Governo aveva infatti impugnato il provvedimento su 8 punti. Il Presidente compie però due errori. Le eccezioni accolte sono infatti 3, e riguardano le questioni più importanti: la discriminazione verso le religioni che non hanno stipulato intesa con lo Stato, la valutazione da parte di una consulta regionale dei requisiti confessionali, l'obbligo di installazione di impianti di videosorveglianza all'ingresso dei luoghi di culto. Due eccezioni sono state ritenute non fondate, in quanto le possibili discriminazioni invocate (circa la revoca della convenzione e le caratteristiche estetiche) dovranno eventualmente essere eccepite al momento dell'effettivo diniego. Tre questioni infine sono risultate inammissibili, poiché la Consulta ritiene che quelle norme non innovino alcunché, accertandone quindi il solo intento simbolico. In questi casi Maroni non ha portato a casa reti ma al massimo dei calci d'angolo. E solo all'oratorio tre corner facevano un gol.

Cesare e la banda larga
La lettura pasquale dei vangeli sinottici avrebbe dovuto suggerire ai nostri governanti regionali maggiore cautela, ed il rispetto di quella massima (date a Cesare quel che è di Cesare) che invita a riconoscere all'autorità romana quel che le compete. Così invece non è stato , e negli scorsi giorni l'assessore all'ambiente Terzi, annunciando in pompa magna l'avvio di un grande piano per dotare di banda ultra larga tutta la Lombardia, con investimenti per 450 milioni, ha omesso di riconoscere che la gran parte di questi soldi (381 milioni) ce li mette il Governo.
Dopodiché il problema rimane quello dei contenuti: l'agenda digitale non è fatta solo da infrastrutture, ma impone anzitutto un cambiamento della pubblica amministrazione che ancora stenta a decollare, almeno a Palazzo Lombardia.

Statistiche
In Lombardia sono presenti 205 strutture ospedaliere. 101 private e 104 pubbliche. I posti letto complessivi sono poco meno di 35.000: la provincia più dotata è Pavia, quelle meno sono Monza e Lodi. I ricoveri totali, nel 2014, sono stati 1.226.653, con una degenza media di 8,7 giorni ed una percentuale di saturazione dell'80,1%. Le residenze sanitarie assistenziali accreditate per disabili sono 92, con 4.175 posti letto.

Appuntamenti
Giovedì 7 alle 17 a Palazzo Pirelli seminario sui fondi europei; venerdì 8 alle 21 sono a Cantù per un'iniziativa sul lavoro dei Giovani Democratici.

Enrico Brambilla